Il percorso
Oggi percorreremo buona parte della costa occidentale danese e vedremo, tra le altre cose, le sculture di sabbia di Søndervig.
Ci siamo svegliati stamattina in quell’oasi di pace dove siamo arrivati ieri sera. Eravamo soli, poi, a notte inoltrata, si è aggiunto un altro Van dalla Germania. Ormai abbiamo una sequenza di operazioni da fare, da quando ci svegliamo fino alla partenza, ampiamente collaudato.
Ognuno di noi due ha un compito specifico, dalla sistemazione del letto alla passeggiata con Norah e Scott, dalla preparazione della colazione alla chiusura di gas, sportelli, tettucci e altro. Insomma una macchina ben oliata.
Oggi abbiamo un programma di massima che prevede l’imponente scultura della città di Esbjerg: Men at Sea, una visita al Lyngvig Fyr, poi faremo una sosta a vedere le sculture di sabbia di Søndervig ed infine nulla di più che spostarsi a nord, vedremo dove arriveremo.
Men at Sea
Men at Sea (in danese: “Mennesket ved Havet“) è una famosa scultura monumentale situata presso la città di Esbjerg, in Danimarca. Questa scultura rappresenta quattro uomini seduti sulla sabbia che guardano verso il Mare del Nord. È uno dei punti di riferimento più iconici di Esbjerg ed è stata realizzata dall’artista d’arte contemporanea Svend Wiig Hansen nel 1995.
La scultura “Men at Sea” è stata creata per celebrare il centenario della fondazione del comune di Esbjerg e rappresenta il legame della città con il mare e l’industria marittima. Le quattro figure sedute sono realizzate in bronzo e sono piuttosto imponenti, ciascuna alta circa 9 metri. La loro posizione sulla sabbia, con il mare sullo sfondo, crea un’atmosfera suggestiva.
Offre un’opportunità unica per riflettere sulla connessione tra l’uomo e il mare, nonché sull’importanza dell’industria marittima per la storia e l’economia di Esbjerg.
Devo dire che l’imponenza di queste sculture è notevole e, a prima vista, lascia a bocca aperta. Ci sono qua e là dei gruppetti in visita tra i quali uno di veneti con i quali abbiamo fatto subito qualche battuta… eh gli italiani!
Osservando questi giganti, viene naturale volgere lo sguardo nella direzione in cui guardano loro, ci ritroviamo quindi a guardare verso il mare e l’infinita spiaggia che ci separa. Il tempo è un po’ grigio ma il mare del Nord conserva egregiamente tutto il suo fascino.
Sulla spiaggia notiamo delle persone che scavano nella sabbia, nella zona presumibilmente di bassa marea, con della vanghe. Estraggono qualcosa e la ripongono in bacinelle. La curiosità di sapere cosa stessero pescando ci porta ad ignorare le invalicabili barriere linguistiche, ed a chiedere loro cosa avessero preso. Pensavamo ci fossero molluschi o prelibatezze del genere, appena ci mostrano il bottino rimaniamo di stucco: vermi per pescare!
Usciamo da Esbjerg lungo la costa sul Mare del Nord
Appena usciti da Esbjerg iniziamo a percorrere la meravigliosa costa che si affaccia sul Mare del Nord. Questo paesaggio, selvaggio e meraviglioso, ci accompagna per tutta la giornata inebriandoci di colori e profumi.
Lyngvig Fyr
Lyngvig Fyr è un faro iconico situato sulla costa occidentale, nella penisola dello Jutland. Questa maestosa struttura di 38 metri di altezza domina il paesaggio circostante con la sua silhouette imponente. Costruito nel 1906, il faro di Lyngvig è diventato un punto di riferimento essenziale per i naviganti e una destinazione turistica popolare.
La sua posizione spettacolare offre una vista panoramica sul Mare del Nord e sulla costa circostante. Il faro ha anche un piccolo museo che narra la storia della navigazione e dell’importanza dei fari nella regione.
Trovarsi in cima al faro è un’esperienza incredibile, non tanto per la quantità di scalini che abbiamo salito o per gli esercizi di contorsionismo nel cercare di far passare tutti quelli che incroci nel senso opposto al tuo, ma per la situazione climatica a 40 metri dal suolo. Un vento pazzesco ed un freschetto pungente!
Ma, a parte questa escursione climatica, il paesaggio è unico e meraviglioso.
Nationalpark Vadehavet
Il parco naturale che si estende tra l’isola di Rømø e Thyborøn in Danimarca è noto come il “Parco Nazionale del Mar dei Wadden” (in danese: “Nationalpark Vadehavet”). Questo parco nazionale è uno dei più grandi del suo genere in Europa ed è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2014.
Il Mar dei Wadden è un ecosistema unico, caratterizzato da vaste pianure di fango, canali di marea, isole e dune di sabbia. Questo ambiente è di vitale importanza per le migliaia di uccelli migratori che lo attraversano durante le loro migrazioni annuali. Il parco offre anche habitat per una varietà di specie di pesci e invertebrati.
I visitatori del Parco Nazionale del Mar dei Wadden possono godere di una vasta gamma di attività, tra cui escursioni guidate, osservazione degli uccelli, passeggiate sulle spiagge, e l’opportunità di esplorare le isole e le dune di sabbia.
Proseguendo il nostro viaggio amiamo, di tanto in tanto, deviare dal percorso principale ed infilarci in stradine secondarie nel tentativo, vano, scopriremo poi, di vedere un po’ di costa. Tentativo vano perché nel parco, delineato da immense spiagge, c’è una barriera naturale di dune e di verde rigoglioso che in qualche modo sembra voler proteggere il territorio dalla supremazia del mare.
Sul lato interno, quindi, protetto dai venti e dal mare, il paesaggio è costellato, a macchie, dai particolari colori delle abitazioni. I villaggi sono piccoli, la natura ancora predomina in questi luoghi, e una delle cose che colpisce la nostra attenzione è la convivenza, equilibrata, tra le costruzioni storiche, tipiche della cultura danese, e quelle più moderne dotate di ampie vetrate affacciate su questa meravigliosa cartolina.
Tra una cartolina e l’altra arriviamo a Søndervig dove ci attende uno spettacolo del tutto particolare, questa volta ad opera dell’uomo, delle sculture temporanee.
Le sculture di sabbia
Il Sandskulpturfestivalen, noto anche come il Festival delle Sculture di Sabbia, è un evento annuale dedicato all’arte delle sculture di sabbia e presenta artisti di sabbia professionisti provenienti da tutto il mondo. Ogni anno, il festival sceglie un tema specifico che guida le creazioni degli artisti.
Quest’anno, 2023, il tema del festival è la mitologia greca.
Non avevo idea di come fossero pur avendo visto delle foto, impossibile rendersi conto di quanto siano realmente grandi queste sculture. Ci avviciniamo il più possibile per osservarle bene e scoprirne ogni piu piccolo dettaglio. Mi piace l’idea che queste sculture siano temporanee, ogni anno chiunque visiti questo festival o altri simili, ce ne sono diversi sia in Danimarca che altrove, può osservare sculture ogni volta nuove ed interessanti.
La Chiesa di Ferring
La Chiesa di Ferring è situata vicino a Bovbjerg Klint, che è una famosa scogliera sulla costa occidentale della Danimarca.
La Chiesa di Ferring è una chiesa romanica, il che significa che è stata costruita durante il periodo romanico dell’architettura europea, che si è esteso dal X al XIII secolo. Questo stile è caratterizzato da archi a tutto sesto, muratura massiccia e elementi architettonici semplici ma eleganti.
Bovbjerg Klint
Bovbjerg Klint è una scogliera spettacolare situata sulla costa occidentale della Danimarca, nella regione di Lemvig. Questa zona è conosciuta per la sua bellezza naturale e offre viste panoramiche mozzafiato sull’Oceano Atlantico settentrionale. Bovbjerg Klint si estende per circa 40 metri sopra il livello del mare, rendendola una delle scogliere più alte della Danimarca.
Il Faro di Bovbjerg
In cima alla scogliera si trova il Faro di Bovbjerg, che funge da punto di riferimento per i naviganti. È possibile visitare il faro e ammirare la vista panoramica sulla scogliera e sulla costa circostante. La zona circostante offre sentieri e passeggiate che permettono ai visitatori di esplorare la scogliera e i dintorni.
A causa della sua posizione esposta all’Oceano Atlantico settentrionale, Bovbjerg Klint è un ottimo luogo per osservare le onde spumeggianti e gli uccelli marini. È particolarmente popolare tra gli appassionati di birdwatching.
Siamo arrivati in questo luogo molto ventoso e spettacolare quasi per caso, abbiamo visto in lontananza il faro ed abbiamo provato a raggiungerlo imboccando a caso una delle tante stradine che dall’arteria principale si insinuano sulla costa. Resteremmo ore ad osservare questa scogliera magnifica, con il viso sferzato dal vento ed i capelli in ordine sparso a mo’ di cresta animata, ma vogliamo ancora raggiungere Thyborøn dove abbiamo individuato un comodo parcheggio per la notte.
Ma prima di poter proseguire abbiamo la necessità di fare un carico di acqua potabile.
Purtroppo da queste parti non è facile trovare un luogo dove poter attaccarsi ad una fontana. Ho letto da qualche parte che qui in Danimarca l’acqua è un bene molto prezioso non essendo così abbondante, quindi è difficile, in generale, trovare delle fontane o dei rubinetti pubblici. Nel cercare quindi un punto di rifornimento ci imbattiamo in una spiaggia di surfisti lungo la costa. Un tripudio di colori ed il luccichio del sole riflesso sulle onde, il tutto accarezzato, si fa per dire, da tanto, tanto vento.
Thyborøn
Thyborøn è un importante porto peschereccio e marittimo. È un punto di partenza per le imbarcazioni da pesca e un centro per l’industria ittica.
Il porto è anche utilizzato per le attività ricreative e sportive legate al mare.
Si trova vicino al Naturpark Nissum Fjord, un’area naturale protetta con una varietà di habitat, tra cui zone umide, foreste e laghi. È un luogo ideale per escursioni, osservazione della fauna selvatica e attività all’aperto.
Thyborøn è situata vicino alla foce del Limfjord, che è una via navigabile che collega il Mare del Nord con il Kattegat. Questa posizione fa sì che Thyborøn sia un importante punto di transito per le imbarcazioni che attraversano il Limfjord.
Arriviamo al parcheggio situato in cima e dietro al porto. Il parcheggio è semi deserto, su fondo ghiaioso. Ci sono un paio di van simili al nostro targati Italia e qualche macchina. Una volta piazzati, scendiamo a fare una breve ricognizione. Sull’altro lato della strada le tipiche abitazioni che ormai abbiamo imparato a conoscere.
Grandi vetrate da cui si scorgono deliziosi spazi ben arredati.
Osserviamo i vicini…
Io e Betty ci ritroviamo incantati ad osservare i ritmi di vita in questa abitazione di fronte a noi. Ora che il sole inizia a tramontare, si scorgono con più evidenza gli istanti di vita dei nostri inconsapevoli amici. Al piano di sotto la signora sta preparando la cena da una cucina ampia rivolta completamente alla finestra. Scorrendo lo sguardo verso l’alto, le pareti rastremano seguendo l’inclinazione del tetto. Al piano di sopra un uomo, seduto su una poltroncina, legge un libro illuminato da una lampada da terra, il tutto in un meraviglioso e piccolo salotto flebilmente illuminato.
Questa suddivisione degli spazi e la relativa solitudine dei personaggi che li abitano, ci fa vivere quello che, a tutti gli effetti, sembra un quadro di Hopper.
In bicicletta in accappatoio
Osservando la casa posta all’altro lato della strada, di tanto in tanto entrano, nel nostro cono visivo, qualche auto ed alcune biciclette, sia in un senso che nell’altro.
Con l’incrementare del passaggio di biciclette, un particolare risveglia la nostra attenzione spostando la messa a fuoco dalla finestra della casa alla corsia più vicina a noi: stanno passando delle persone in bicicletta vestite in ciabatte e accappatoio!
Per noi in Italia ad Agosto potrebbe anche non sembrare così insolito, ma qui i presupposti sono diversi. Qui, in Danimarca, sulla costa occidentale alla sera fa freddino ci sono circa 16°, non ti verrebbe mai in mente di farti una pedalata in infradito e accappatoio!
Solo il mattino dopo, chiacchierando con il nostro vicino, scopriamo che a pochi metri da noi, dentro al porto turistico, ci sono i bagni pubblici con docce ed acqua calda gratuiti. Ecco svelato il mistero! Mi immagino gli abitanti del villaggio che, alla sera, dopo una giornata di lavoro, rientrano a casa, si spogliano, infilano le infradito, l’accappatoio, magari un sacchetto con dentro il bagnoschiuma, inforcano la bici e via, si va al porto a fare la doccia suvvia!
Sembra proprio di essere a casa!