Il percorso
Il primo traghetto verso Rubjerg Knude
Oggi è una giornata particolare, ci aspettano tante nuove esperienze, la prima delle quali consiste in una breve traversata in traghetto che ci eviterà un lungo giro di strada per raggiungere, da Thyborøn, il villaggio di Agger.
Siamo un pochino eccitati perchè, nonostante i nostri viaggi in camper siano iniziati nel 2015, ancora non abbiamo provato l’esperienza dell’imbarco su traghetto, vivo un contrasto di sensazioni tra aspettative e preoccupazioni, anche se, trattandosi di un van, non c’è quasi nulla di concretamente pericoloso.
Giriamo un po’ prima di trovare il molo della partenza del traghetto.
Il porto di Thyborøn è abbastanza grande ed ha una parte commerciale piuttosto importante dove è facile, almeno per noi, perdersi.
In questo nostro peregrinare, alla ricerca del molo corretto, alcune istantanee di vita attirano la nostra attenzione e ci fanno sorridere. Due giovani mamme trasportano i loro bambini in carozzelle giganti che sembrano dei piccoli vagoni di un simpatico trenino.
Vestervig Kirke – Chiesa di Vestervig
Poco dopo lo sbarco ad Agger, superato quel fazzoletto di mare del Nord che divide la costa occidentale, ci fermiamo subito perché abbiamo notato un’imponente struttura romanica. La Vestervig Kirke ha una storia ricca che risale all’XI secolo.
È considerata una delle chiese più antiche del paese.
La sua costruzione è in stile romanico, e l’edificio ha subito diverse ristrutturazioni e ampliamenti nel corso dei secoli. La chiesa è un esempio notevole dell’architettura romanica danese. Presenta caratteristiche architettoniche tipiche di questo stile, tra cui archi a tutto sesto, finestre rotonde e una navata a pianta basilicale.
Essa ha una connessione storica con un monastero benedettino che esisteva nella zona. Questo monastero è stato il centro della cultura religiosa e intellettuale dell’epoca.
All’interno della chiesa, è possibile ammirare alcune importanti opere d’arte, tra cui affreschi medievali che decorano le pareti. Inoltre, la chiesa è dotata di un organo storico e di un altare impressionante. Attorno alla chiesa, come in tante altre chiese danesi, si trova un antico cimitero che ospita tombe di varie epoche storiche.
Ripartiamo sotto questo cielo plumbeo alla ricerca di un tipico villaggio di pescatori, affidandoci alle mappe. Non è facile individuare la stradina che si separa dall’arteria principale e che si insinua tra collinette e dune prima di gettarsi nelle gelide acque del Mare del Nord.
Stenbjerg – il villaggio di pescatori
Stenbjerg è un affascinante villaggio di pescatori situato nella regione di Thy, sulla costa occidentale della Danimarca. Questa piccola comunità è nota per il suo carattere pittoresco e il suo legame con la pesca e il mare. Il villaggio è noto per le sue tradizionali case dei pescatori, che sono state ristrutturate e conservate nel loro stile originale.
Le case sono spesso dipinte di colore giallo, rosso o bianco, e conferiscono al villaggio un aspetto pittoresco.
Stenbjerg ha una lunga tradizione di pesca, ed è ancora possibile vedere barche da pesca tradizionali ormeggiate nel porto. La pesca è stata un’attività vitale per la comunità locale nel corso dei secoli.
Nei pressi di Stenbjerg si trova la Riserva Naturale di Stenbjerg, una vasta area di dune di sabbia, laghi, prati e zone umide. Questa riserva offre ottime opportunità per escursioni e osservazione della fauna selvatica.
Questo villaggio ha un’atmosfera molto particolare, ha il sapore di un liogo vissuto da uomini che quotidianamente si misuravano con il mare e le sue potenti insidie.
Non potevo evitare di fotografare questo splendido peschereccio ormeggiato sulla spiaggia, il cui nome, per noi italiani, evoca un apprezzamento, mentre per la traduzione danese riconduce semplicemente al termine ‘maschio’. Probabilmente è un auspicio di forza e coraggio per la navigazione in alto mare.
Al faro insabbiato, ovvero Rubjerg Knude
Abbandonato il villaggio dei marinai, puntiamo finalmente ad una di quelle mete che per prime avevamo pianificato progettando il viaggio in Danimarca.
Il faro insabbiato è una delle mete più simboliche, e probabilmente frequentate, dai turisti che vogliono scoprire questi territori nordici.
Già percorrendo la strada si iniziano a scorgere in lontananza le dune…
Rubjerg Knude Fyr: Faro Insabbiato Danimarca
Nascosto tra le spettacolari dune di sabbia della costa occidentale della Danimarca, c’è un monumento alla forza della natura e alla resilienza umana: il faro di Rubjerg Knude, noto anche come il faro insabbiato. Questo iconico faro, situato vicino al villaggio di Lønstrup, è diventato uno dei punti di riferimento più fotografati e intriganti della Danimarca.
Un Faro Eroso dal Tempo
Il faro di Rubjerg Knude è stato costruito nel 1900 sulla cima di una scogliera alta e maestosa, a circa 60 metri dal mare. Per decenni, ha svolto il suo ruolo vitale di guida per le navi che solcavano le pericolose acque del Mare del Nord. Ma, con il passare degli anni, la costa instabile e le dune mobili hanno iniziato a minacciare l’integrità del faro.
Una Lotta Contro l’Inesorabile Insabbiamento
Il faro è stato abbandonato nel 2002 a causa del progressivo insabbiamento e del rischio che collassasse nelle acque sottostanti. Ciò che rimane è una struttura spettrale che sembra emergere dalla sabbia stessa. È una visione surreale: una torre di mattoni rossi incorniciata dalle dune dorate, un simbolo di resistenza alla forza implacabile del vento e delle onde.
Un’Attrazione Turistica Unica
Oggi, il faro di Rubjerg Knude attira visitatori da tutto il mondo. Le persone si avventurano qui per ammirare da vicino questa meraviglia della natura e della storia. Noi abbiamo scalato le dune circostanti e passeggiato lungo il sentiero che porta al faro, godendo di una vista panoramica mozzafiato sulla costa. L’area circostante è anche parte di un parco nazionale protetto, con flora e fauna uniche da scoprire.
Il Futuro Incerto
Il destino del faro rimane incerto, poiché continua a essere inghiottito dalla sabbia. Gli sforzi per preservare questa iconica struttura sono in corso, ma la lotta contro l’insabbiamento è ardua. Il faro di Rubjerg Knude è un simbolo di quanto sia impermanente la natura e di quanto sia potente la forza dell’ambiente. È un richiamo a rispettare e preservare il nostro mondo naturale, anche quando ciò significa rinunciare a ciò che pensiamo sia eterno.
In un’epoca in cui il cambiamento climatico e l’erosione costiera sono questioni urgenti, il faro di Rubjerg Knude ci ricorda che la natura può sopraffare anche le opere umane più imponenti.
È una testimonianza di bellezza, fragilità e resilienza, un faro non solo per le navi, ma anche e soprattutto per la nostra comprensione del mondo naturale.
Siamo sopraffatti da questa bellezza, stiamo trascorrendo la serata a ripensare alle istantanee ormai fissate nella nostra memoria. E mentre, nel parcheggio lì vicino, ci apprestiamo a sistemarci per la cena, il vento che piega gli alberi e la luce del crepuscolo che colora le dune, ci ricordano quanto siamo piccoli dinanzi alla natura.
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