Castello di Gallipoli

21 Febbraio, 2020

Gallipoli, la sintesi del Mediterraneo

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Gallipoli – Gravina di Puglia

kalè polis

La città “bella” dal greco antico

Arrivare a Gallipoli ieri sera non è stato facile.

Per essere più precisi non è stato un problema raggiungere la città affacciata sul Mediterraneo ma arrivare al punto di sosta segnalato nel centro di Gallipoli. Qui non esistono vere e proprie aree di sosta ma un paio di parcheggi dove, perlomeno fuori stagione, la sosta è, per così dire, tollerata.

Solitamente, prima di scegliere dove passare la notte, leggiamo attentamente i commenti più recenti, pubblicati su park4night, relativi al parcheggio individuato. Qui in diversi segnalavano la difficoltà di raggiungere il centro in camper soprattutto per i divieti specifici di circolazione. Non avendo praticamente scelta, ci siamo fatti carico del rischio e abbiamo tentato ugualmente. In breve, abbiamo dovuto percorrere un paio di volte lo stesso tratto di strada prima di scoprire un varco percorribile che ci desse modo di raggiungere il piazzale dove sostare. Il sole ormai tramontato, si percepiva la bellezza dell’isola su cui sorge il centro storico di Gallipoli dalle luci dei lampioni che la illuminavano.

Un lungo ponte unisce la terraferma alla perla del Mediterraneo

Non mettiamo mai la sveglia. È una scelta ponderata, almeno in vacanza ci concediamo questa libertà di non dover dipendere dal, seppur dolce, risveglio musicale del telefono. Se sappiamo di non poter dormire troppo ci svegliamo automaticamente più o meno all’orario che avevamo programmato. Ma questa mattina è andata diversamente…

Il piazzale dove siamo parcheggiati, pur essendo proprio a ridosso del ponte che prelude al centro storico, è un luogo defilato, poco frequentato, anche un pochino sporco, ammettiamolo. È sul mare e questo è meraviglioso, ma la fregatura c’è, eccome. Saranno state le 6 del mattino: il rumore fastidioso di un mezzo della nettezza urbana che comprime i propri rifiuti nel cassone ci sveglia di soprassalto.

Poco male, pensiamo, tra poco avrà finito e se ne andrà finalmente… Niente da fare, la compressione di rifiuti continua senza sosta finchè, esausti, decidiamo di alzarci e fare colazione. Abbassati gli scuri e scostata la tendina, comprendiamo finalmente il motivo del perseverante rumore: il mezzo pesante “trita rifiuti” fa da supporto e da contenitore ad una processione di mezzi più piccoli che lì, a pochi metri da noi, vi conferiscono i loro rifiuti…

Un angolo di’Oriente dove la terra salentina si affaccia al Mediterraneo

La giornata è fresca con un bel cielo azzurro, l’ideale per una bella passeggiata alla scoperta di questa “angolo d’oriente in terra salentina”

Ci avviciniamo al ponte costeggiando il porticciolo dove ormeggiano grossi pescherecci d’altura, c’è un po’ di movimento nel preparare le reti e sistemare le nasse. La prima impressione è quella di una cittadella viva e verace, sgombra cioè da tutto quel turismo che probabilmente d’estate nasconde questi aspetti più autentici di vita indigena.

Passato il ponte ci lasciamo il castello alla nostra sinistra e procediamo costeggiando tutta l’isola in senso orario. È difficile descrivere a parole la sensazione di mediterraneità che si percepisce in questo luogo, sembra davvero di essere in un posto distante forse neppure in Italia. Le facciate stesse delle case sembrano appartenere ad altre culture, ma il punto di contatto probabilmente è sempre rappresentato dal barocco. Gli elementi barocchi che ornano finestre, portoni e terrazzini ci riportano esattamente alla nostra cultura, diversamente Gallipoli potrebbe essere scambiata per chissà quale altra civiltà ellenica.

Il mare lambisce le belle spiagge subito sotto l’abitato. Oltre alla zona del porto anche qui, dove iniziano i carruggi che si insinuano nel centro, scene di pescatori intenti a lavorare. Non sono sulle loro barche e sulla banchina, sono vicino alle loro case, in uno slargo, seduti su di una panchetta a preparare le esche per la prossima battuta di pesca. Cesti ricolmi di gamberetti che pensavamo essere destinati alla vendita, sono invece infilzati agli ami come esche.

Il tour del centro finisce con la visita al castello angioino, riaperto al pubblico nel 2014 dopo decenni di abbandono che non facevano giustizia a questa bella cittadina.

Ce ne torniamo in camper ripercorrendo la banchina del porto. Sono le 13, oggi ci aspetta una trasferta un po più lunga.

Saliamo verso nord passando per Taranto, Avetrana, Matera. Entro stasera dobbiamo arrivare a Gravina di Puglia per incontrarci con gli amici di Ramaiolo in Scena

Le immagini del diario

Il video di Gallipoli

Le pagine del diario di questo viaggio

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Giornata di trasferimento a Roma

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Distanza

202 Km

Carburante

0 €

Vitto

68.55 €

Pedaggi

0 €

Totale spese del giorno

85.55 €

Varie

10 €

Area di sosta

7 €

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