La Torre di Calafuria che incrociamo quasi per caso transitando sulla meravigliosa scogliera appena superata Livorno, mi fa pensare ad una sorta di guardiano di quel meraviglioso Colle che oggi stiamo andando a scoprire: Colle di Val d’Elsa.
La torre di Calafuria
La Torre di Calafuria, nota anche come torre dei Mattaccini è un’antica postazione d’avvistamento del XVI secolo facente parte di una serie di fortificazioni erette in difesa della città di Livorno.
https://www.latorredicalafuria.com/il-luogo-scogliera-calafuria/
La pineta di Marina di Cecina
La strada prosegue ancora un tratto sulla linea di costa regalandoci splendide viste sulla scogliera che non ci aspettavamo. Per la sosta pranzo ci fermiamo a Marina di Cecina sul bordo di una bellissime pineta che protegge l’accesso alle spiagge.
Il luogo è talmente bello e rilassante che ci mettiamo appena fuori dal camper a pranzare con tavolino e sedie pieghevoli. Un lusso che ci fa apprezzare le cose semplici.
Verso Col di Val d’Elsa
A malincuore lasciamo questo pezzo di paradiso e ci muoviamo lentamente verso il Col di Val d’Elsa. La giornata è tersa e la luce del sole esalta gli azzurri e i verdi di un paesaggio meraviglioso. Questi sono i paesaggi che mi rendono assolutamente soddisfatto dello stile di vita on the road.
Altalenando tra una collina e l’altra arrìviamo in cima al colle e parcheggiamo Madame, alla scoperta di questo luogo dal sapore antico.
L’ingresso nella città fortificata ci trasporta in un istante nella surreale atmosfera medievale che questo borgo trasuda in modo schietto e sincero. Pur essendo molto conosciuta per la produzione di cristallo (14% della produzione mondiale) e vantando un Museo del Cristallo, Col di Val d’Elsa si fa amare soprattutto per la sua atmosfera. Chiese, Palazzi, Bastioni, Torri, a seguire la segnaletica c’è da perder l’orientamento ma sicuramente non la voglia di sfamare lo sguardo attraverso questi luoghi incantati.
“Io fui sanese”, rispuose, “e con questi altri rimendo qui la vita ria, lagrimando a colui che sé ne presti. Savia non fui, avvegna che Sapìa fossi chiamata, e fui de li altrui danni più lieta assai che di ventura mia. E perché tu non creda ch’io t’inganni, odi s’i’ fui, com’io ti dico, folle, già discendendo l’arco d’i miei anni. Eran li cittadin miei presso a Colle in campo giunti co’ loro avversari, e io pregava Iddio di quel ch’e’ volle.
Dante Alighieri, Divina Commedia, v.108 Canto XIII
La giornata si conclude con la discesa dal Colle di Val d’Elsa verso Monteriggioni dove ci fermeremo per la notte. Una bella area di sosta subito dietro le mura di cinta della città, nel verde e con una splendida vista sulle colline.