Anche questo parcheggio, pur essendo nel centro del villaggio de La Faviere appena fuori Bormes Les Mimosa, è particolarmente tranquillo. Ciò a giustificare le nostre levate piuttosto tardive. Ebbene sì in vacanza ci piace dormire e se l’ambiente tranquillo aiuta, non ce n’è più per nessuno!
Così tra alzarsi, lavarsi, fare colazione e portar fuori i cani difficilmente siamo operativi prima delle 11….
Stamattina, mentre Betty sistemava il camper, sono andato a caccia di una boulangerie aperta. Ho girovagato un po s caso scorrendo con lo sguardo tutte le saracinesche chiuse, soffermandomi solo sulle poche aperte. Alla fine trovo una piccola boulangerie aperta e mi ci infilo per l’acquisto di una baguette.
Pronti con lo zainetto in spalla ci muoviamo finalmente alla ricerca di un altro tratto del famoso Sentier du Littoral.
Andremo al sentiero di Le Lavandou ammirandone il panorama.
Anche oggi la giornata è meteorologicamente impeccabile. Questo ci spinge ad affrontare la camminata con tanta energia positiva. Attraversiamo la spiaggia che divide La Faviere a Le Lavandou e riprendiamo il percorso dalla passeggiata e poi dalla banchina del porticciolo di Le Lavandou.
Questo grazioso villaggio sembra un po più turistico – in questa stagione – di dove siamo stati finora. C’è più gente in giro e maggiore il numero degli italiani.
Superato il porto, ci si allontana gradualmente dalla strada verso il mare.
La segnaletica indica il sentiero panoramico poco più avanti, in prossimità di una vecchia costruzione prospiciente gli scogli che affiorano dal mare. Lo spettacolo che si presenta innanzi ai nostro occhi è strabiliante: un camminamento di circa 80 cm. ricavato dalla roccia e scavato nella scogliera che scende a picco sul mare. Il camminamento presenta, in alcuni punti pericolosi, delle catene a cui tenersi come fosse una ferrata.
Il passaggio sulle scogliere non è molto alto dal livello del mare e, a meno che non si soffra in modo significativo di vertigini, si può affrontare in tutta tranquillità anche se non si è alpinisti o atleti.
Sul sentiero di Le Lavandou non mancano i pannelli ricchi di informazioni e storia.
Ogni singola baia, angolo, anfratto nella roccia ha un nome ed una storia. Di questo parlano i pannelli affissi alle pareti rocciose. I titoli di questi pannelli sono molto evocativi e richiamano alla mente i migliori romanzi di avventurieri che attraversano i mari alla scoperta di civiltà o tesori nascosti.
Si passa dallo Chapeau de Gendarme alle Calanques du Pilon e dal Pointe de la Baleine alla Baie de Saint-Claire.
I colori sbiaditi dei pannelli ed i bulloni di fissaggio arrugginiti ed erosi dal salino, conferiscono loro un’aurea ancor più vissuta di guardiani del mare. Chissà quante volte, con il mare in tempesta, queste rocce e questi pannelli, sono stati schiaffeggiati da onde alte e violente oltremisura.
Il sentiero si inerpica con un alternarsi di saliscendi ora con gradini, ora con piccole rampe ma sempre esposto alla brezza marina ed ai raggi di sole in giornate splendide come questa. Si passa anche di fronte ad antichi ripari per imbarcazioni da pesca e poi di nuovo in un’altra infinita spiaggia sabbiosa alla fine della quale riprende il sentiero per spingersi ancora oltre, verso est.
Ce ne torniamo indietro ripassando, con gli occhi pieni di gratitudine, gli scenari attraversati poco prima. Il pensiero ricorrente è sempre lo stesso: vorrei vivere all’infinito momenti come questi.
Finito il sentiero di Le Lavandou, riattraversiamo il villaggio di Le Lavandou scrutandone altri anfratti per poi tornare al lungomare. I colori pastello sono i protagonisti in tutta la Provenza e qui non smentiscono questa cultura cromatica.