- Le ferie sono praticamente finite, domani si torna a casa.
- Ma per capire il contesto che ha causato l’incidente da cani è necessario fare una premessa.
- Quali sono questi diritti?
- Ed eccoci arrivati al momento cruciale che ha scatenato l’incidente da cani!
- Vi viene in mente una situazione più sconsiderata e pericolosa di questa?
- Le immagini di questa giornata
- Il video dell’incidente da cani
Questa è una di quelle giornate che avrebbero dovuto trascorrere come acqua in un fiume, senza nulla determinare, senza lasciare segni evidenti del proprio passaggio, un momento, un piccolo ricordo tra mille altri.
E invece, purtroppo, questa giornata la ricorderemo la ricorderemo con ansia. Dopo quello che è successo oggi, un incidente da cani, saremo diversi.
Le ferie sono praticamente finite, domani si torna a casa.
Motivo per cui il programma per oggi era solo uno: relax e godimento massimo della vita in camper nella quotidiana semplicità. Ci siamo alzati con la consueta lentezza che ormai segna il ritmo di questa vacanza, abbiamo fatto colazione e portato Norah e Scott a fare il solito giretto.
Poi ci siamo dedicati, approfittando della bella giornata, alle pulizie del camper. Già, il camper… Dopo queste giornate passate tra sabbia, ghiaia e fango, con due cani che scendono e salgono sul camper senza troppi complimenti, vi lascio immaginare come sia ridotto, a partire dal pavimento! Così ne abbiamo approfittato e, mentre Betty sistemava dentro, io mi sono preso i tappeti e li ho portati fuori a sbattere per togliere un po di sabbia e polvere.
In tutto questo movimento tra dentro e fuori dalla nostra casa – il camper – leghiamo, come al solito, Norah e Scott in modo da poterli teneri d’occhio senza dover fare mille attenzioni alla porta aperta. Abbiamo due lunghi guinzagli, opportunamente accorciati ad un paio di metri, che agganciamo al maniglione posto sulla parete laterale del divanetto a destra dell’ingresso. Questo permette ai cani poter stare fuori godendosi l’aria aperta senza dare fastidio e rimanendo comunque nel raggio di circa 1,5 metri dalla porta del camper.
Ma per capire il contesto che ha causato l’incidente da cani è necessario fare una premessa.
Questo parcheggio è totalmente gratuito da Ottobre a Marzo. I servizi sono a soli 100 metri. Ovviamente viene preso d’assalto da camperisti che definiremo stanziali. Spesso si tratta di pensionati o di coppie che non lavorano e che magari abitano in qualche condominio di una grande città, che si prendono il loro bel camper ed arrivano in questi posti magnifici a costo 0 per rimanere ben 5 mesi senza muoversi.
Fin qui nulla da eccepire, anche se personalmente credo non riuscirei a stare troppo tempo in un posto per quanto bello ed affascinante possa essere. Oltretutto prerogativa del camper è quella appunto di muoversi, viaggiare. Ma qui la riflessione legata al tema della giornata è un’altra ed è indiscutibilmente stata la causa dell’incidente.
Questi camperesti stanziali tendono, chi più chi meno, a sentirsi i padroni di casa. Siccome abitano quel luogo da molto più tempo di te, umile viaggiatore in permesso speciale da lavoro dipendente, si arrogano diritti che tu, coscienziosamente, non ti prenderesti mai.
Quali sono questi diritti?
Ad esempio, motivati dal fatto che stando fermi sul posto per mesi le batterie lentamente cedono, alcuni stanziali si sentono liberi di tenere acceso il generatore di corrente, tutt’altro che silenzioso, per 2 o 3 ore al giorno; tutte le sere alla stessa ora.
Ma non è stato questo il comportamento, seppur discutibile, che ha causato l’incidente. Essi, sempre nella convinzione che l’area equivale al proprio spazio privato, si arrogano anche il diritto di lasciare liberi i propri animali domestici a scorrazzare per il parcheggio senza dar loro la minima attenzione che un rapporto civile uomo – cane richiederebbe.
Ed eccoci arrivati al momento cruciale che ha scatenato l’incidente da cani!
I proprietari di un camper, distante dal nostro circa una ventina di metri, lasciano il proprio cagnetto, uno di quelli piccolini da zainetto, totalmente libero ed incustodito a gironzolare e curiosare tra un camper e l’altro. Consideriamo anche un minimo do traffico nell’area tra camper che arrivano e camper che partono. Il cagnolino si avvicina, con la stupidità tipica dell’animale, ai nostri 2 Breton legati.
Vi viene in mente una situazione più sconsiderata e pericolosa di questa?
Norah e Scott sono, perdonate l’eufemismo, due minchioni che insieme fanno branco… Non appena il cagnetto si avvicina per annusare e chissà cos’altro, Scott gli salta alla gola e lo pinza, Norah, non da meno, ne afferra una zampina. Succede il finimondo. Io che, intento a sbattere i tappeti, non mi ero accorto dell’imminente pericolo mi ritrovo nel bel mezzo di una rissa tra due cani legati – i nostri – ed un cagnetto libero – il loro. Betty si precipita fuori urlando, io mi avvento su Scott tentando di togliergli la preda dalla bocca. Nel frattempo ecco che, finalmente, anche i padroni del cagnetto si accorgono di avere un cane e si precipitano urlando sulla rissa da bar.
Scott non ne vuole sapere di mollare la presa e Norah non si sente da meno. Allora comincio a colpire Scott sulle anche dimenandomi come un boxeur impazzito sul ring. Se mi vedesse il nostro amico Dario, addestratore cani, probabilmente mi riproverebbe, ma il mio spavento ha la meglio sul raziocinio e su tutte quelle belle cose che ti insegnano al campo.
Finalmente Scott molla la presa seguito da Norah e i 2 padroni del cagnetto – irresponsabili – lo recuperano sanguinante tra le braccia.
Io e Betty ci guardiamo co n sollievo e con un misto di rabbia e dispiacere.
Ci aspettiamo ingenuamente che i due vicini in qualche modo si scusino per l’incidente. Tutt’altro. Iniziano ad inveire contro di noi, in francese ovviamente.
Io di francese conosco poco. Avevo frequentato una ventina di anni fa un breve corso serale per pura formazione personale e ne conosco quindi solo le basi. Non riesco a tradurre tutto quello che dicono ma una cosa appare subito chiara: la colpa è nostra perché i nostri cani hanno azzannato il loro cagnolino.
Betty, che caratterialmente si infiamma come una tanica di benzina svuotata su un falò, parte con una sequela di francesismi che Depardieu lévati… La perla che ci ha regalato è stata quando gli ha urlato contro: E allora chiamiamo la POLICY e vediamo chi ha ragione!
Ancora oggi non riesco a trattenermi dal ridere a pensarci.
Calmati i bollenti spiriti, nel silenzio generale degli astanti, chiudiamo i due attacca-brighe in camper e andiamo a farci una passeggiata sulla spiaggia. Cerchiamo di non pensare a ciò che è appena accaduto ma che inevitabilmente ci fa soffrire. Betty per stemperare la tensione si fa l’ennesimo bagno in mare.
Il ritorno del cimento – fase 2
Io cerco di distrarmi con la lettura di un libro che mi sono portato dietro. dopo un paio d’ore torniamo al camper. Tutto sembra apparentemente tornato alla normalità ma il destino sembra attenderci…
Il caso vuole che il cane di un altro camperista abbia, lo stesso pomeriggio, morsicato un bambino sulla spiaggia, per cui al nostro rientro, troviamo una pattuglia di Gendarmi per gli accertamenti di rito ai nostri sfortunati colleghi. L’occasione per i padroni del cagnetto azzannato è ghiotta. Si avvicinano ai Gendarmi e fanno le loro rimostranze indicando noi come coloro che, con il loro spregiudicato comportamento, hanno permesso ai due rispettivi Breton, di azzannare il cagnetto in questione.
I Gendarmi si avvicinano.
Chiedo gentilmente a Betty di chiudersi in camper insieme a Norah e Scott ad aspettare in religioso silenzio. La tanica di benzina è al sicuro, fiamme libere non ce ne sono… incidente scongiurato!
Mi chiedono i documenti, glieli porgo. Annotano nomi, cognomi, indirizzo.
Mi chiedono i documenti dei cani. Gli porgo i due passaporti. Tutto in regola. Sospiro di sollievo!
Betty aveva regolarizzato la vaccinazione antirabbica proprio due settimane prima di partire. Ora il Gendarme con ammirevole pacatezza si rivolge al proprietario del cagnetto dicendo che è tutto a posto, i documenti sono in regola. Il denunciante assume una colorazione violacea e, non soddisfatto, ribatte denunciando che i miei cani hanno assalito il suo e che le cure veterinarie ammontano a 300€, insomma, a suo modo di vedere, glieli devo tutti, subito.
Il Gendarme non fa una piega e pone la regina di tutte le domande, anzi le due domande:
- Il suo cane era legato?
- I cani del signore (io) qui presente erano legati?
Le risposte arrivano, sussurrate ma inequivocabili.
Il Gendarme alza le mani in segno di arresa e pronuncia il suo verdetto: Qui è tutto in regola, noi non possiamo intervenire. Strappa il foglietto dal blocco con i nostri dati e glielo consegna.
Cagnolino cucito e bendato. (Mi dispiace)
Padrone bastonato. (Sono sollevato)
Sono riuscito a mantenere la calma ed allo stesso tempo a rimanere fermo ed impassibile, nonostante le sue proteste, su un punto: io non pago.
Se vuole intraprendere vie legali, si accomodi, noi prenderemo le nostre contromisure cautelative.
Di tutta questa lunga storia resta, oltre all’umano dispiacere per le ferite della bestiola, l’amarezza per l’arroganza di questi signori che, non accettando le proprie responsabilità nell’incidente, pretendevano il risarcimento completo delle spese sanitarie.
Chiusa la porta del camper cerchiamo di tornare alla normalità di quella che doveva essere una tranquilla giornata di vacanza e invece si è trasformata in un incidente da cani. Forse la tensione, forse la rabbia o forse nessuna di queste, mi ritrovo febbricitante e con una fastidiosa nausea tipica di uno stato influenzale. Non mi era mai successo in camper. Un bel bicchiere di limonata calda preparato da Betty e subito a letto. Domani si parte.
Bonne nuit a tous