- Questo fa parte della nostra filosofia di viaggio
- Lo ammetto: se sono gratuite accetto di tutto… o quasi!
- Prima di dirigerci all’ipotetica destinazione giriamo il camper dalla parte opposta verso Hyeres.
- Quasi a segnare i confini di questi estesi vigneti, sorgono i cosiddetti Chateau.
- Anche su questo abbiamo qualcosa da imparare dai nostri cugini francesi.
- La giornata è trascorsa così, semplice e fluida.
- Le immagini della giornata
- Il video degli Chateau
- Lo ammetto: se sono gratuite accetto di tutto… o quasi!
Dopo aver trascorso quasi 5 giorni in questa oasi di pace decidiamo di muoverci da qui per curiosare un po in giro, tra gli Chateau.
Se troveremo un altro posto che ci ispira per qualche motivo, lì ci fermeremo, altrimenti per male che ci possa andare, potremo sempre tornare qui. Questo ormai è diventato il nostro posto dove ormeggiare e gettare l’ancora in tuta tranquillità. A dire il vero un piccolo programma di viaggio ce lo siamo comunque fatti…
Questo fa parte della nostra filosofia di viaggio
Qualche giorno prima della partenza stabiliamo per sommi capi un percorso di massima andando a verificare l’esistenza di aree sosta o parcheggi che rispondano alle nostre esigenze.
Lo ammetto: se sono gratuite accetto di tutto… o quasi!
In realtà viaggiando succedono le cose più imprevedibili e volentieri modifichiamo il programma originale. Questa in fondo è la nostra filosofia di viaggio. Personalmente cerco di spingere anche un po oltre questa filosofia cercando di acquisire maggior coraggio uscire dagli schemi. Non è facile ma è una sfida che secondo noi vale la pena di essere giocata fino in fondo.
Avevamo già notato a Bormes Les Mimosa un discreto parcheggio adiacente al porticciolo di questa località. Il nostro occhio attento si era posato su questo parking quando eravamo passati l’altro giorno a fare rifornimento e scarico acqua alla colonnina di servizio distante solo un centinaio di metri.
Prima di dirigerci all’ipotetica destinazione giriamo il camper dalla parte opposta verso Hyeres.
Ci concediamo un breve tour alla scoperta di questa porzione di Provenza per noi ancora inesplorata. Siamo sulla route de Leoube che porta a La-londe-les-Meures. La strada sui sviluppa dolcemente tra vigneti ed oliveti.
Oggi la giornata, per la prima volta da quando siamo qui, è un po grigia, il cielo è coperto da quel che sembra uno spesso strato di nubi. Se fossimo in montagna Betty avrebbe già detto: “Tempo da neve…” con malcelato entusiasmo.
Quasi a segnare i confini di questi estesi vigneti, sorgono i cosiddetti Chateau.
Sembrano di fatto antiche costruzioni restaurate, delle tenute agricole di ricchi proprietari terrieri ove lavorano capaci viticoltori. Sono luoghi che sanno di leggenda, con il sapore della competizione tra etichette di terroirs diversi.
Chi vincerà tra le tenute in gara il titolo di Chateau dell’anno?
Ecco, questa è l’atmosfera che si respira qui. Imponenti cancelli spalancano lo sguardo su lunghi viali alberati che portano ad un cortile interno. Grosse botti di legno fanno da cornice a questo meraviglioso quadro di altri tempi.
Capiteranno altre occasioni in cui avremo modo di fermarci in uno di questi Chateau a fare una visita ed un assaggio per poi ripartire con una scorta di bottiglie nel pavone posteriore del camper.
Terminato questo mini tour e soddisfatta questa primordiale curiosità del “cosa ci sarà dopo quella curva” invertiamo la rotta per tornare verso est. Superato il bivio che ci riporterebbe verso Cabasson, proseguiamo verso Bormes Les Mimosa in una località che si chiama La Faviere.
Il parcheggio che avevamo identificato qualche giorno fa sembra pieno ma in realtà qualche posto ancora disponibile c’è. Fortuna vuole che, mentre parcheggiamo in un posto dei peggiori rimasti, un altro camper mette in moto per partire lasciando a noi la possibilità di metterci al suo posto.
L’area temporaneamente adibita a parcheggio camper non è niente male.
È su terra battuta con del ghiaino, siamo praticamente sulla banchina del porto. Qui il villaggio sembra praticamente deserto. In giro qualche abitante e qualche turista, nulla più. Molti negozi, souvenir o locali notturno sono chiusi. Questi sono evidentemente luoghi che escono dal letargo forzato solo in estate.
Mi piace provare ad immaginare il delirio di turisti e di traffico che dovrebbe esserci ad agosto, per godermi, a fondo quello che, in apparenza, potrebbe sembrare solo un posto desolato ed abbandonato.
La lungimiranza degli amministratori locali francesi balza ai nostri occhi per un aspetto su tutti: questi ampi parcheggi in centro a pagamento d’estate, sono ora del tutto gratuiti. Non solo, parte di essi sono espressamente riservati ai camper in modo del tutto trasparente ed inequivoco. Su questi parcheggi sono affissi cartelli con evidenziato il periodo di sosta consentito ai camper, in genere tra ottobre e marzo.
Anche su questo abbiamo qualcosa da imparare dai nostri cugini francesi.
Il resto del pomeriggio lo trascorriamo a guardarci intorno per scoprire cosa c’è. Vicino a noi il porticciolo con una imponente struttura di scuola di vela e relativa banchina dedicata. Poco distante l’ennesima lunghissima ed ampia spiaggia. Facciamo una breve passeggiata con Norah e Scott di veloce ricognizione e siamo già in camper a preparare la cena.
La giornata è trascorsa così, semplice e fluida.
Ora siamo in un luogo nuovo per noi, molto diverso dal precedente ma con un suo dignitoso fascino. Domani cercheremo di conoscerlo meglio.
Le immagini della giornata
Bonne nuit a tous!